giovedì 22 gennaio 2009

Il coraggio di cantare da Dio

Una volta ci voleva un gran coraggio a mettersi nei panni di Dio e cantare d fronte al proprio pubblico. Guccini e Gaber l'hanno fatto, entrambi a modo loro. Il primo in un disco poco conosciuto (Opera Buffa) si cala nelle vesti del creatore durante la Genesi e ci offre un'interpretazione davvero singolare e divertente della nascita del mondo e dell'uomo.
Diversa è la situazione di Io se fossi Dio di Giorgio Gaber. Il titolo prende spunto da S'i' Fosse Foco, Arderei 'l Mondo, un sonetto del poeta senese Cecco Angiolieri che si è dimostrato così attuale che lo stesso Fabrizio de Andrè scelse di metterlo in musica. I contenuti in questo caso sono molto caustici, Gaber adotta un testo forte e non risparmia nessuno, dai piccoli borghesi ai politici, fino a giornalisti e ogni schieramento di sinistra o di destra. Una canzone che ci lascia un Gaber nauseato, che non si vergogna a chiudere questa lunga canzone ammettendo che se fosse Dio si ritirerebbe a vivere in campagna.....proprio come ha scelto di fare. Ora mi chiedo quanti tra noi avrebbero voglia ai nostri giorni di abbandonare la visuale di questo squallido scenario politico e - come Gaber - ritirarci a vivere in campagna. Ma allora Toto Cutugno era davvero un pioniere!








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