martedì 24 febbraio 2009

Che vergogna!!!


Quando andavo alle elementari mi hanno insegnato il rispetto per l'inno nazionale, alle medie ho imparato la storia del nostro paese e ne ho appreso la bellezza, al liceo è stato il momento della costituzione e dell'ordinamento politico. Con l'università questa infrastruttura ha cominciato a vacillare e ora siamo arrivati al disgusto. In questi giorni in particolare il mio senso di nausea e la voglia di rinnegare tutto si sono acuiti; la causa? Una notizia che ho appreso quasi per caso e non ho trovato su scala nazionale né a livello di quotidiani e neppure di rotocalchi televisivi; un indizio di un sistema corrotto che sta letteralmente digerendo e neutralizzando quanto di bello è rimasto in Italia.
In pratica l'avvocato inglese David Mills è stato condannato a quattro anni e mezzo di carcere per aver giurato il falso davanti ai giudici. Si tratta di un caso di corruzione: infatti Mills ha mentito dietro compenso di denaro; ma per proteggere chi? Ma naturalmente il nostro presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, ancora una volta, ha saputo dimostrare la propria lungimiranza parandosi le terga da ogni ripercussione giudiziaria grazie al Lodo Alfano che gli ha garantito un'immunità totale.
Sulla stampa italiana è calato un sipario di quasi totale omertà ma - grazie al cielo - non si può dire la stessa cosa di quella estera che ha dato ampio spazio alla notizia. Ancora una volta mi vergogno di appartenere a una nazione che offre a tutto il mondo un'immagine corrotta e decadente. Ancora una volta vedo calpestati quei principi di rettitudine e onestà che dovrebbero essere alla base del nostro governo. Che sconforto!



lunedì 23 febbraio 2009

La "terribile" Santa Rita


Venerdì mi è successa una cosa che non auguro a nessuno. Come al solito ero a casa a svolgere il mio lavoro. C'era con me anche Francesco, mio figlio di sette anni, a casa anche lui per una piccola influenza. L'indomani ci sarebbe stata la Cresima di Guia e ho deciso di muovere alcune delle mie masserizie che avrebbero in qualche modo intralciato la libertà di movimento degli invitati. Tra queste anche una stampante OKI laser a colori - una macchina davvero ottima ma certamente non una piuma.
Non ho fatto molto; solo un piccolo movimento e di colpo - come Roger Rabbit - ho visto le stelline. Mi sono trovato sdraiato di schiena per terra e ogni volta che provavo a muovermi erano dolori lancinanti. Dopo 20 minuti di tentativi ho realizzato che mi ero beccato il peggior "colpo della strega" della storia e che per me ogni speranza di rialzarmi sarebbe stata vana. Nel frattempo Francesco aveva capito che qualcosa non andava bene con il papà ed era al mio capezzale pronto ad aiutarmi.
Mi sono fatto prestare il telefono ho chiamato prima mia moglie e poi il 188. Sono arrivati entrambi a distanza di pochi minuti e nel frattempo Francesco apriva la porta, forniva indicazioni ed era entrato in maniera non traumatica in quello che avevo cercato di presentare come un nuovo gioco. Dentro di me invece cresceva un dubbio sinistro: quando mi sarei rialzato?
Nel frattempo quelli del 118 si sono resi conto che l'unico modo di muovermi era con l'utilizzo di quella barella speciale che viene ricomposta sotto l'incidentato senza necessità di muoverlo. Tra una fitta e l'altra, hanno agganciato le cinghie, mi hanno immobilizzato come un salame per poi trasportarmi fino all'ambulanza e quindi partire alla volta della famigerata Clinica Santa Rita. Esattamente! Quella degli scandali e di quelli che entravano per una stupidata e uscivano operati per qualcosa che non avevano.
Panico! Arrivo verso le 12:30 e mi depositano in un angolo in attesa di essere visitato. Nel frattempo cerco di allontanare mia moglie e la invito a tornare a casa dal bambino. Non passa molto tempo e vengo visitato; a questo punto mi piantano una flebo in un braccio e mi dicono che ci saremmo visti tra un po' per le lastre. Panico di nuovo! Dentro di me mi chiedevo come mi avrebbero rimosso da quel lettino a cui mi sentivo saldato da un doppio strato di colla.
La flebo si esaurisce e mi trasportano in sala raggi. Una signora molto gentile e paziente mi invita ad alzarmi e mettermi di fronte alla macchina. Al primo tentativo sento una fitta che mi raggiunge il cervello. Sto per abbandonare ma alla fine decido di fare un altro tentativo. Meglio. Piano piano riesco a recuperare l'assetto verticale. Alla fine facciamo le lastre.
Nel frattempo abbandono definitivamente il lettino e trovo una comoda sedia. In realtà non era comoda ma la sola idea di essere seduto e non piazzato in orizzontale mi rincuora. Passa ancora un po' di tempo e mi chiamano per il referto. Tutto si riduce a uno strappo muscolare, prescrizione e due settimane di riposo. Dopo meno di nove ore dal mio ricovero nella "terribile" Clinica Santa Rita sono stato rimesso in piedi, ho una cura, sono sulla via di casa e - strano ma vero - non ho dovuto sborsare neppure un quattrino. Ma allora per trovare un'Italia che piace dobbiamo soffrire come delle bestie e spezzarci la schiena?

venerdì 20 febbraio 2009

Le nuove strade del porno

Non saprei dire se è colpa di Rocco Siffredi e della sua tanto contestata pubblicità sulle "patatine" ma è innegabile che il mercato pubblicitario - un contesto in cui è un atto una continua ricerca di nuove forme di comunicazione - ha recepito e parafrasato il messaggio. "La patata tira" è diventato "il porno tira". Forse l'esempio più eclatante ci viene da Diesel che, in occasione della festa per i trent'anni di attività, ha realizzato un video molto particolare. Si tratta di una serie di scene tratte da film porno, arricchite di cartoni animati e musica ad hoc. Il risultato? Una decontestualizzazione che ribadisce i contenuti trasgressivi del messaggio.






Analogo ma molto più delicato il recente messaggio pubblicitario della birra irlandese Guinness. In questo caso le immagini lasciano intendere e il messaggio pubblicitario (come nel caso di Rocco Siffredi) offre lo spunto per sorridere. Personalmente sono convinto che le migliori pubblicità debbano contenere delle componenti umoristiche e originali. Questo spot sicuramente rispetta la regola ma sono altrettanto certo che se fosse programmato in televisione e mi trovassi a vederla in compagnia dei miei figli proverei un certo imbarazzo. Probabilmente nei paesi anglosassoni hanno sicuramente più elasticità (e sense of humor); da noi è certo che il pubblico femminile insorgerebbe e, per la gioia del management di Guinness, sarebbe immediatamente polemica, perché in questi ambiti vige ancora la regola del "purché se ne parli".


giovedì 19 febbraio 2009

La rivincita dei gay


In questi ultimi mesi l'omosessualità è diventata un argomento più caldo che mai. Esprimere la propria opinione in materia è assai pericoloso e si rischia di incorrere nell'inquisizione delle associazioni gay. Ora, quando si affronta questa tematica le parole devono essere misurate, non si può sgarrare, pena la pubblica ammenda. 
Non lo nascondo, ho sempre simpatizzato per il pubblico degli omosessuali e più di una volta ho sostenuto le loro posizioni, ma in questo periodo non mi vergogno di ammettere che sto riscontrando un atteggiamento di difesa troppo estremo.
Prendiamo Albano. Lui sicuramente non rappresenta un elemento di spicco nella cultura italiana. Le sue posizioni il più delle volte si allineano a quelle della maggioranza della popolazione - come la sua musica. Albano è un simbolo di un'Italia semplice, attaccata a valori tradizionali - a cui certamente l'omosessualità non appartiene. Non dimentichiamo che il cantante è l'icona di Cellino San Marco e di una tradizione meridionale che attribuisce alla virilità grande importanza. 
Fatte queste premesse, quando gli è stato chiesto se avrebbe gradito un figlio omosessuale ha risposto: "Come padre, mi avrebbe sicuramente dato fastidio avere un figlio o una figlia che non appartiene al suo sesso. Però bisogna fare i conti con la natura e la natura, e la natura a volte gioca strani scherzi". In pratica Albano si è limitato a specificare che - pur preferendo un figlio eterosessuale - ritiene l'omosessualità qualcosa di naturale; ergo avrebbe accettato il proprio figlio. Ma che cosa doveva rispondere? Che aveva sempre sognato un figlio gay e che era dispiaciuto della normalità (termine pericolosissimo di questi giorni) della propria progenie?
Personalmente ho già espresso in questo blog la mia opinione in materia, ma credo anche che la politica di difesa delle associazioni Gay debba seguire degli argini precisi. Una cosa è chiedere rispetto - e sicuramente c'è ancora tanto da fare - un'altra è pretendere dalla nostra cultura una svolta istantanea e difficilmente realizzabile. 

martedì 17 febbraio 2009

Okkio al lancio!!!


La storia è ricca di personaggi che attraverso un "lancio" importante hanno fissato la loro presenza sugli annali. Mi vengono in mente Davide e il gigante Golia, Guglielmo Tell e la mela, Enrico Toti e la sua stampella e tanti altri ancora, ma non potrei mai far rientrare in questo gruppo Federica Rosatelli del Grande Fratello. Se devo essere sincero proprio non riesco a seguire i reality in genere e questo in particolare mi spinge immediatamente a cambiare canale; mi baso quindi su ciò che ho letto in giro e sul video del "fattaccio" (che è girato su tutte le reti e TG).
Per come lo vedo io, il Grande Fratello è un enorme buco della serratura che ci permette di sbirciare in casa altrui. Se gli inquilini fossero ignari della cosa il termine "reality" sarebbe quanto mai calzante ma alla data odierna resta solo un retaggio del passato. I protagonisti conoscono benissimo le dinamiche di questa scorciatoia per la celebrità e sanno che il successo può arrivare anche mostrando le tette, flirtando davanti alle telecamere o vomitando la propria rabbia addosso agli spettatori e ai compagni di questa crociata esibizionista.
Questo è proprio quanto ha fatto Federica Rosatelli lanciando un bicchiere contro un muro. Quello che mi stupisce è che una notizia del genere abbia fatto parlare i principali quotidiani (1, 2, 3, 4) che ne hanno fatto un vero caso mediatico. Le pagine dello spettacolo sono ricche di notizie ben più importanti, che parlano di artisti veri, ma il fatto che la nostra dirimpettaia virtuale abbia esternato in questo modo la propria isterica voglia di calcare le scene ha tratto tutti in inganno e - ancora una volta - siamo distratti dalle dinamiche di un gioco dalle regole perverse e difficilmente comprensibili, soprattutto a coloro che sono ancora convinti che per avere successo è necessario possedere talento. 

lunedì 16 febbraio 2009

La guerra contro i serpenti...


Dai tempi del peccato originale i serpenti non hanno avuto vita facile sulla faccia della terra. A quanto si dice è tutta colpa di una maledizione che è riportata dalla Bibbia: "Allora il Signore Dio disse al serpente: "Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita." Ma a quanto pare non è tutto. Ci sono coloro che sono convinti che i serpenti vadano sempre schiacciati è sufficiente incontrarne uno per partire all'attacco.....peggio che gli scarafaggi (che già non fanno una bella vita).
Questa mattina mi sono imbattuto su un reportage fotografico che - francamente - mi ha un po' intristito. Parla di un centro addestramento in Thailandia in cui confluiscono forze specializzate degli eserciti americani, giapponesi, indonesiani e di Singapore per apprendere le tecniche di sopravvivenza e combattimento nella giungla. A parte il fatto che oramai le guerre le fanno l'aviazione e la marina e in piccola parte i mezzi semoventi, ho trovato un particolare che mi ha suscitato una grande tristezza. Tra le "materie" previste da questo corso si insegna a catturare i cobra e a berne il sangue. Il servizio è molto chiaro a riguardo.
Ora mi chiedo quanto sia necessario tutto ciò e a chi possa risultare utile. Non certo ai poveri animaletti striscianti che sono diventati oggetto di una guerra silenziosa condotta da quattro eserciti. Mi chiedo cosa direbbe di questi signori un incantatore di serpenti che con i cobra ci vive e lavora in perfetta armonia.




venerdì 13 febbraio 2009

L'anarchia americana...


"Sarà una risata che vi seppellirà" è probabilmente uno degli slogan anarchici che hanno avuto più successo. Nato verso i primi anni del '900 fu ripreso nelle rivoluzioni studentesche del '68 e del '77. Ora a quanto pare è stato ripescato anche dagli americani che hanno scelto di offrirne un'interpretazione molto particolare.
Da un po' di tempo su YouTube imperseverano i video di Jeff Dunham, un ventriloquo americano che ha inventato un personaggio davvero particolare. Noi siamo abituati a Provolino e Rockfeller, Durham propone invece "Achmed the dead terrorist" (Achmed il terrosita morto), lo scheletrino di un terrorista che non si è reso conto di essere morto e il cui grido di battaglia è "I kill you" (ti uccido).
Negli Stati Uniti le performance di Jeff Dunhamm e Achmed hanno avuto un enorme successo e probabilmente riflettono l'esigenza generale di esorcizzare una serie di paure che erano rimaste latenti. A quanto pare ridere della morte in certi casi è salutare. Per avere un idea più precisa aggiungo che il video di "Achmed the Dead Terrorist" che ho inserito qui sotto, alla data della pubblicazione di questo post è già stato visto oltre 82 milioni di volte!!!




giovedì 12 febbraio 2009

Chi si ricorda di Bruno?


In Italia e nel resto del mondo, la popolarità di Bruce Willis è stata decretata dalla serie televisiva Moonlighting. L'attore, al fianco di Cybill Shepherd impersonava la parte di un investigatore privato segretamente innamorato della titolare dell'agenzia per cui lavorava. Le puntate ebbero un discreto successo in Italia e ricordo che mi sentivo come se conoscessi già il protagonista.
Alla fine compresi le ragioni del mio stato d'animo e la risposta mi venne proprio dalla mia collezione di dischi. Per quanto ne sapevo Bruce Willis non era un attore ma un cantante. Tra i miei LP avevo infatti un suo disco: "The Return of Bruno". Non era tra i più ascoltati ma non poteva neppure essere considerato una schifezza. Musicalmente Bruce Willis non brillava di originalità: buona parte dei pezzi erano remake di cover famose ma le sue interpretazioni non sono affatto male.
A testimonianza di quanto dico sono riuscito a recuperare il video di una delle sue migliori performance. Qui lo vediamo accompagnato dai Temptation mentre interpreta la popolare "Under the Boardwalk"; OK ci piace di più come attore, ma vale comunque la pena di ascoltarlo, se non altro per scoprire un Bruce Willis che pochi conoscono...



mercoledì 11 febbraio 2009

Facebook, il grande dilemma


Negli ultimi mesi ho letto serie di articoli - uno in particolare - che mi avevano portato a scegliere di evitare di iscrivermi a Facebook. Poi, le pressioni degli amici (e della moglie) da una parte e la curiosità dall'altra, mi hanno spinto a fare il grande passo. A poco più di una settimana dalla mia iscrizione ho già raggruppato una congrega che oggi ha superato quota 100 e recuperato alcune amicizie che difficilmente avrei potuto raggiungere. Non solo. Attraverso questa rete virtuale mi sono arrivate immagini di cui addirittura ignoravo l'esistenza e nel giro di poco dovrebbero addirittura apparire le foto di classe delle elementari.
Insomma, il bilancio è molto positivo e probabilmente è così perché sono abituato ad utilizzare il computer come strumento di comunicazione: in altri termini non soffro di quella che gli americani chiamano Computer Addiction. Non ci vuole molto a farsi prendere la mano ed entrare in un gorgo da cui non è facile uscire. Facebook virtualmente è un grande buco della serratura attraverso cui puoi spiare la vita di tante, tantissime persone. Puoi vedere le foto degli amici, degli amici degli amici, conoscere gli interessi, l'orientamento politico e religioso e le frequentazioni degli iscritti.
All'atto della compilazione del nostro profilo è quindi importante prestare la massima attenzione a ciò che scegliamo di rendere pubblico e alle preferenze che esprimiamo attraverso l'adesione a gruppi particolari. Oggi, ad esempio, mi sono iscritto ai sostenitori di Beppino Englaro e per certi versi ho fatto outing su Facebook, offrendo una serie di dati sensibili che vanno palesemente contro la mia privacy. Chiunque acceda alle mie informazioni potrebbe compilare una scheda da cui risulterebbe che le mie idee non collimano con quelle dell'attuale regime politico e sicuramente non sono in accordo con le politiche clericali.
Facebook ha comunque i suoi lati positivi: in primo luogo siamo noi a scegliere che cosa pubblicare e poi abbiamo la libertà di decidere chi può vedere ciascuno degli oggetti che abbiamo inserito nel nostro profilo. C'è un attimo da smanettare ma, una volta presa confidenza con i meccanismi, le dinamiche risultano abbastanza semplici.
In definitiva dopo poco più di una settimana il bilancio è ancora positivo anche se continuano a ritornarmi in mente le parole del mio amico Francesco. Ci siamo incontrati in montagna e subito ha sbottato: "Mi sono ritirato da Facebook!" Quando gli ho chiesto le ragioni di questa sua scelta ha chiuso in maniera lapidaria: "Se ci sono persone che non vedo da oltre vent'anni probabilmente c'è una ragione!!!"



martedì 10 febbraio 2009

La Maturità di Internet


Quelli della mia generazione Internet l'hanno aspettata, hanno assistito al suo insediamento e alla sua espansione e forse sono tra coloro che - più di ogni altro - ne apprezzano la facilità di accesso alle informazioni. Ricordo ancora il mio primo modem, mi sentivo un agente segreto e Internet ancora non esisteva. C'erano le BBS (Bulletin Board System), praticamente dei numeri di telefono con cui potevi accedere a una macchina e scaricare file e programmi. Quasi sempre erano occupati ma quando entravi in connessione l'emozione era unica mentre l'interfaccia e i comandi risultavano primordiali.
Ora Internet è parte integrante della nostra cultura e del business dei nostri giorni. Ci puoi fare la spesa, incontrare amici che non vedi da anni, fare ricerche e studi, gestire il tuo conto in banca e tanto, tanto altro ancora. Il mondo virtuale di cui si è parlato per anni è arrivato, è entrato nelle nostre case e nelle vite di ognuno di noi - e noi? Noi non ce ne siamo neppure accorti, abbiamo subito passivamente questo processo senza averne coscienza.
Questa mattina però ho letto un articolo che mi ha dato la certezza che Internet è matura e parte della nostra quotidianità: in Germania è infatti nata una task force (quasi 80 militari dedicati) specializzata nella prevenzione degli attacchi attraverso Internet. Ebbene sì; il Web è diventato un punto importante, strategico e di fondamentale importanza per qualsiasi contesto sociale. Un esagerazione? Non credo proprio: proviamo ad immaginare di rimanere da un giorno all'altro senza la più importante infrastruttura di comunicazione e informazione. Sono convinto che i problemi sarebbero veramente seri per tutti. Internet esiste, è matura e interagisce quotidianamente con il mondo reale.....io ho addirittura due amici che ci hanno trovato le loro attuali mogli.

lunedì 9 febbraio 2009

Dove sta andando la chiesa?


Questa mattina, come al solito, appena alzato ho dato un'occhiata ai siti dei quotdiani. Non ho potuto non fare attenzione al fatto che le prime pagine riportano una serie di articoli che, in un modo o nell'altro, coinvolgono la chiesa. Fino a qui nulla di male se non fosse per il fatto che in tutti i casi il punto di fuoco non è il potere religioso ma quello politico. L'articolo di testa su Repubblica mi ha riportato alla memoria una massima latina che recita: "excusatio non petita, accusatio manifesta" (in altri termini: quando non ti è stato richiesto nulla e ti giustifichi per qualcosa, ti accusi da solo). L'articolo in questione riporta infatti che: "Ieri il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, ha telefonato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ribadendo la stima personale per il Capo dello Stato e la volontà di non interferire in vicende italiane." Sicuramente il cardinale non si riferiva a questioni di carattere religioso.
Sulle prime pagine dei quotidiani di oggi troviamo altre due notizie che ci portano a riflettere (1, 2). Quello che emerge è che la chiesa, sempre più spesso, sta diventando oggetto di critiche pesanti e dirette. Non è che forse ci stiamo abituando all'immagine di un'istituzione politica e gradualmente perdiamo il contatto con quella religiosa?

sabato 7 febbraio 2009

Il gioco della distrazione


I genitori lo sanno bene, è un trucco che funziona quasi sempre con i bambini (e anche con gli adulti). Quante volte quando i nostri figli si impuntano su qualcosa mettiamo in atto il "gioco della distrazione" concentrando la loro attenzione su qualcosa di differente? Il più delle volte il sistema funziona e le priorità immediatamente cambiano. Ma la cosa non è efficace solo con i bambini: ricordo un mio collega - un venditore di pubblicità - che era un maestro in questa tecnica. I nostri uffici erano attigui e una volta si trovava con un suo cliente che era letteralmente imbufalito per un errore nella pubblicazione di una pagina pubblicitaria della sua azienda. Questo temerario venditore, come se niente fosse, si rivolse a lui dicendo: "Lo sai che è proprio bella la cintura che indossi; ne ho vista una praticamente identica indossata dall'amministratore delegato di Mondadori....". Bastarono queste poche parole perché la tensione si smussasse istantaneamente e il cliente con un bel sorriso sottolineo: "Sì, in effetti quando l'ho vista mi è piaciuta molto....sai l'ho comprata in quel negozio in centro.....".
Tutto ciò mi riporta a quello che sta succedendo nel nostro povero paese. Provate a prendere in mano i giornali di questa mattina. L'Italia sta andando a rotoli, il PIL non è mai stato così basso, non sappiamo se riusciremo a pagare le pensioni nei prossimi dieci anni, l'indotto automobilistico è in crisi, la disoccupazione sta dilagando.......ma noi tutti siamo concentrati sul decretino per Eluana e ne facciamo una questione di Stato. L'Italia continua a sprofondare, la nostra economia pure, Eluana è praticamente una salma da oltre 10 anni e chi ci guadagna? L'omino di Arcore che ancora una volta riesce a guadagnare consensi sulla nostra distrazione.....povera Italia!

venerdì 6 febbraio 2009

I moderni pitecantropi

Un amico mi ha segnalato un video su YouTube che sicuramente merita un commento. Si tratta di un edizione storica di un Radiogiornale RAI a cui sono state aggiunte immagini a tema. La notizia al centro del commento del cronista è l'arrivo dei Beatles a Milano ma ciò che ha catturato la mia attenzione sono le parole e i contenuti dell'annuncio. Quante volte abbiamo sentito lo speaker di turno annunciare la tournee di un gruppo o di un cantante. I toni - più o meno entusiastici - sono sempre gli stessi ma qui le cose cambiano radicalmente.
Questa radiocronaca appartiene a un'epoca che non è la nostra. I commenti ci trasmettono tutta la drammaticità dei primi anni '60. Ora probabilmente non ce ne rendiamo conto ma la musica per quelle generazioni è stata una vera rivoluzione e un momento di rottura. Dalla radiocronaca avvertiamo anche che chi commenta si dissocia apertamente dai Beatles, dalla 'rivoluzione YeYe', dai loro sostenitori e si lascia andare in previsioni molto azzardate su futuro della "furia musicale" del gruppo di Liverpool e sul fatto che "molti non se ne accorgeranno nemmeno"!!!
Questo commento radiofonico dovrebbe essere valutato alla stregua di un fossile. E' un reperto di una cultura che non esiste più: ce la siamo definitivamente lasciati alle spalle. Ma quello che è ancora più evidente è che la rivoluzione che ha permesso di realizzare questo importante salto generazionale non l'hanno iniziata i politici e neppure i militari. Sono stati i giovani, con la loro musica, la creatività e con il coraggio di portare avanti le proprie idee. 
Ancora oggi esiste questo tsunami nascosto ma le nuove generazioni hanno difficoltà a identificarne i meccanismi; da parte mia e di tanti altri melomani esiste comunque la convinzione che la musica ha tuttora un grande potere; quello che manca sono i contenuti e le motivazioni. A questo punto mi resta solo un grande rammarico e continuo a chiedermi cosa sarebbe successo nel nostro paese se Beppe Grillo fosse stato una rockstar.
 

I piedi tuttofare

Navigando su Interenet sono incappato per caso in un video che ha dell'incredibile. Si tratta di un mini documentario sulla vita di una coppia americana. I due si sono sposati, hanno un bellissimo bambino e un handicap che pare abbiano superato brillantemente. Lei manca completamente delle braccia e, nonostante ciò e senza l'aiuto di alcuna protesi, riesce a condurre una vita assolutamente normale.
Nel video si vede la mamma (che tra l'altro è una bellissima donna) impegnata nel cambio del pannolino del suo bimbo, al supermercato mentre fa la spesa e in altre operazioni che costituiscono la quotidianità di qualsiasi casalinga. Sono rimasto stupido dalla naturalezza con cui questa donna riesce a fare tutto e non ho potuto che apprezzare la forza di volontà e la tenacia che le hanno permesso di diventare moglie e mamma vivendo la propria vita con la massima naturalezza. Questa donna potrebbe essere sicuramente un esempio e un'ispirazione per tanti di noi, soprattutto per coloro che tendono a bloccarsi di fronte alle prime difficoltà: lei è la prova vivente che "volere è potere"!





giovedì 5 febbraio 2009

Ma lasciamola morire in pace!


Più proseguo nel cammino della mia vita, più mi convinco che al mondo c'è un sacco di gente che non ha niente da fare. Il brutto è che questa categoria comprende moltissine persone che hanno deciso di sprecare il proprio tempo per assillare chi invece si sforza di risolvere problemi seri e completamente estranei alle competenze di questo popolo di sfaccendati. L'armata dei "Signor No" è solo capace di arroccarsi su posizioni precostituite e - in maniera biecamente manichea - proseguire per la propria strada senza neppure considerare le problematiche altrui.
Mi riferisco al triste caso di Eluana. Vorrei prendere questi signori e ad uno ad uno e chiedere loro come si comporterebbero se quella fosse la loro figlia. Bloccata da anni in un letto, senza alcuna speranza di riprendersi, praticamente ridotta ad un vegetale; ma quale genitore può desiderare una vita del genere per la propria figlia? Io mi chiedo quanto possa essere grande l'amore di un padre che alla fine riesce a reagire e invocare la morte per il frutto del proprio amore, pur di porre fine alle sue sofferenze. Io ammiro quest'uomo, il suo coraggio e la forza che riesce a trovare. Rispetto e condivido le sue scelte perché credo che, in una situazione come quella di Eluana, il diritto ultimo di decidere della sua vita spetti solo e unicamente a chi la ama e la conosce davvero.
Immagino lo stato d'animo di questo uomo. Umanamente posso solo rispettare il suo grande dolore e le sue scelte. Ma quando vedo i rappresentanti della nostra chiesa, i politici, gli obiettori e i bigotti in genere che si accaniscono contro la sua figura accusandolo di essere un assassino, non riesco a non indignarmi. E la mia indignazione cresce se comincio a pensare agli interessi che si celano sotto certe dichiarazioni. Forse non è un caso che qualcuno stia "abbracciando" la causa della vita magari per andare a braccetto con la Santa Romana Chiesa e incontrare i favori di un vasto numero di potenziali sostenitori politici.
Ancora una volta provo a mettermi nei panni del papà di Eluana e di nuovo capisco quanto sia immenso e vero l'amore di questo genitore per la propria bambina. Ancora una volta sento salire una grande nausea: proprio non riesco a digerire lo scenario politico che ogni giorno trovo sulle pagine dei giornali.

Inseparabile!!!


Non è necessario che nasconda la mia spiccata simpatia per la casa della mela e per i suoi prodotti. Apple da sempre fa tendenza e, a volte, attorno alle soluzioni della casa di Cupertino nascono accessori che hanno dell'incredibile. Ne ho scovato uno che mi ha letteralmente lasciato a bocca aperta. Devo anche riconoscere che chiunque lo abbia ideato è sicuramente una persona dotata di una fervida fantasia e di uno sviscerato amore per la musica.
Ma veniamo a questo incredibile accessorio e partiamo proprio dal suo suggestivo nome: iCarta. I più evoluti potrebbero immediatamente pensare a un dispositivo per aggiungere le funzioni di navigazione GPS al nostro amato iPod. In realtà di tratta di un accessorio proprio per l'iPod e il nome "Carta" non è usato a vanvera. Possiamo anche aggiungere che il costo in fondo è allineato ai prodotti di segmenti "analoghi". Insomma se avete un iPod, lo portate sempre con voi e lo volete arricchire di un accessorio davvero unico, non vi resta che cliccare qui.

mercoledì 4 febbraio 2009

Vendesi titoli nobiliari (in saldo!!!)


Per molti la nobiltà è una questione di discendenza. Per altri il sangue blu è solo un pretesto per l'istituzione e sviluppo di caste oligarchiche. Ma quanti sanno che la nobiltà si può acquistare? Su Internet si può diventare Lord o Baroni con meno di dieci Euro e ricevendo un regolare attestato. Tutto ciò è possibile sul sito del più piccolo principato del mondo: Sealand. In realtà il regno è una vecchia struttura a una decina di chilometri dalla costa meriodionale inglese e una superficie complessiva di circa 1.300 metri quadri.  Si tratta di una piattaforma in mezzo al mare "residuato" della seconda guerra mondiale.
Sealand è quindi un principato senza terra, in mezzo al mare, accessibile unicamente attraverso un rudimentale ascensore.....ma non è tutto.  Il 23 giugno del 1996 un terribile incendio distrusse parte della struttura mettendo il regno in ginocchio. Dal 2007 Sealand è in vendita e in attesa di un acquirente.
Nel frattempo sul sito del principato, oltre alla tradizionale oggettistica, si possono acquistare titoli nobiliari in saldo. Sì, proprio in saldo! Oggi a sole 6,36 Sterline (contro le regolari 29,36, fissate dal listino) è possibile accedere alla casta della nobiltà. Non dimentichiamo che Sealand ha anche la sua regolare bandiera e anche un inno che potete ascoltare selezionando la finestra qui sotto. Se poi deciderete di sposare la causa del principato è possibile anche scaricare la versione midi dell'inno cliccando qui.



martedì 3 febbraio 2009

L'ultima immersione...

Mi ha appena raggiunto la notizia della scomparsa di uno dei più grandi subacquei che abbia mai conosciuto. Il mare era la sua vita e i suoi capelli non erano bianchi ma argentati come le squame dei pesci. La prima volta che l'ho incontrato ero un sub con poche decine di immersioni alle spalle - lui un'istituzione. Ai Tempi Sandro era con Umberto Pepoli tra i fondatori del centro immersioni della Capraia (di cui conservo ancora gelosamente la tessera) e ricordo che di lui mi stupirono la modestia e la tranquilla sicurezza che era in grado di trasmettere.  Tornai a fargli visita più volte e mi accompagnò in alcune fra le più belle immersioni nel Mediterraneo. Più tardi lo ritrovai in Mar Rosso, a Naama Bay, aveva lasciato l'Italia ma con le sue donne. La moglie Francesca e Marta, la sua bellissima bambina, erano con lui e lo aiutavano nel suo nuovo sogno. Dalla sua esperienza era nato un polo di riferimento per le attività subacquee e un centro che mi avrebbe avuto ospite più volte. Sono sicuro che il suo ricordo e la sua determinazione permetteranno ai suoi amici e collaboratori di continuare a far vivere il suo grande sogno. Per quanto mi riguarda ho capito che ad ogni immersione , ai confini del blu, il suo spirito e la sua inconfondibile sagoma saranno sempre presenti e indelebili in tutti coloro che hanno avuto il piacere di conoscere questo grande uomo

Nobel, il pacifista esplosivo


Il Premio Nobel per la Pace è forse uno dei più importanti e significativi riconoscimenti a livello mondiale. Da oltre un secolo, a partire dal 1901, sono stati coinvolti i personaggi e le istituzioni più rappresentative. Negli elenchi figurano i nomi di persone che nel corso della loro vita hanno offerto un contributo tangibile alla storia e all'evoluzione del nostro pianeta. Questo premio nasce dalla volontà di Alfred Nobel che, nel suo testamento, espresse il desiderio che venisse istituito un titolo per riconoscere i contributi più significativi ai processi di pace nel mondo.
Ma chi era realmente Alfred Nobel e soprattutto che cosa ha inventato oltre al famoso premio? Il nostro personaggio era un biologo svedese dalle indubbie capacità (al suo attivo ci sono oltre 350 brevetti). Ma la cosa che gli procurò fama, notorietà e soprattutto risorse economiche fu un'invenzione davvero esplosiva e apparentemente in contrasto con il suo premio per la pace. Ad  Alfred Nobel dobbiamo infatti l'invenzione della dinamite.

lunedì 2 febbraio 2009

La poesia del "tempo" (secondo i Pink Floyd)


Fin da quando ero ragazzino non ho mai sopportato di non capire il significato delle parole di una canzone straniera. Era una cosa che mi faceva infuriare. Allora i testi originali non erano facili da trovare. Alcuni dischi li avevano stampanti direttamente sulla busta interna che conteneva il disco o su un cartoncino aggiuntivo altri invece no. In questi casi partivano ricerche su ricerche e ancora adesso benedico la mitica Arcana, una casa editrice che nel proprio catalogo ha sempre dato ampio spazio alla musica e alle traduzioni dei testi.
Questa abitudine mi ha facilitato molto nell'apprendimento delle lingue e poi mi ha permesso di fare delle bellissime scoperte come ad esempio Time dei Pink Floyd. La canzone la conosciamo tutti e l'abbiamo sentita una miriade di volte (attivando la finestra di YouTube qui sotto parte la musica) ma quanti di noi hanno provato ad addentrarsi nel testo? Credo veramente pochi. Quindi mi sono messo e l'ho tradotta sperando di regalare qualcosa di piacevole e di nuovo a chi avrà voglia di leggerla.
Dalle parole in italiano emerge un lato dei Pink Floyd che pochi conoscono. Per tutti erano i signori della psichedelia e gli adetti per eccellenza alle pratiche lisergiche; le loro parole invece ci trasmettono un messaggio quasi malinconico e molto poetico. Siamo raggiunti da un senso di impotenza che ci lascia spiazzati e che non ci saremmo mai aspettati da una gruppo che abbiamo sempre considerato alternativo e comunque di rottura.
 

Time

Scandendo senza posa i momenti che rendono una giornata noiosa
Tu butti via e sprechi le ore in una strada  fuori mano
Continuando a girare in tondo in una zona della tua città
Aspettando che qualcuno o qualcosa ti indichi dove andare

Sei stanco di prendere il sole, di rimanere a casa a guardare la pioggia
Tu sei giovane, la vita é lunga e oggi c'è del tempo da ammazzare
Poi un giorno di accorgi che ti sei lasciato alle spalle dieci anni di vita
Nessuno ti ha detto quando cominciare a correre, hai perso il segnale di partenza. 
E così corri e corri per raggiungere il sole ma sta tramontando
Per girare intorno e risorgere alle tue spalle
Il sole per certi versi è sempre lo stesso ma tu sei più vecchio
Il tuo respiro è più corto e sei un giorno più vicino alla morte 

Ogni anno diventa più breve e ti sembra di non riuscire mai a trovare il tempo
Progetti che non giungono a nulla o diventano mezze pagine di scarabocchi
Attendere in una stato di tranquilla disperazione e quanto di più inglese
Il tempo è passato, la canzone è finita
Pensavo di avere più cose da dire

A casa, ancora a casa
Mi piace starci quando posso
E quando ci arrivo infreddolito e stanco
E' bello scaldare le mie ossa accanto al fuoco
Lontano, dall'altra parte del campo
Il rintocco di una campana di ferro
Invita i fedeli a inginocchiarsi
Per ascoltare parole magiche pronunciate con dolcezza.

(per il testo in lingua inglese cliccare qui)