Negli ultimi mesi ho letto serie di articoli - uno in
particolare - che mi avevano portato a scegliere di evitare di iscrivermi a
Facebook. Poi, le pressioni degli amici (e della moglie) da una parte e la curiosità dall'altra, mi hanno spinto a fare il grande passo. A poco più di una settimana dalla mia iscrizione ho già raggruppato una congrega che oggi ha superato quota 100 e recuperato alcune amicizie che difficilmente avrei potuto raggiungere. Non solo. Attraverso questa rete virtuale mi sono arrivate immagini di cui addirittura ignoravo l'esistenza e nel giro di poco dovrebbero addirittura apparire le foto di classe delle elementari.
Insomma, il bilancio è molto positivo e probabilmente è così perché sono abituato ad utilizzare il computer come strumento di comunicazione: in altri termini non soffro di quella che gli americani chiamano
Computer Addiction. Non ci vuole molto a farsi prendere la mano ed entrare in un gorgo da cui non è facile uscire. Facebook virtualmente è un grande buco della serratura attraverso cui puoi spiare la vita di tante, tantissime persone. Puoi vedere le foto degli amici, degli amici degli amici, conoscere gli interessi, l'orientamento politico e religioso e le frequentazioni degli iscritti.
All'atto della compilazione del nostro profilo è quindi importante prestare la massima attenzione a ciò che scegliamo di rendere pubblico e alle preferenze che esprimiamo attraverso l'adesione a gruppi particolari. Oggi, ad esempio, mi sono iscritto ai sostenitori di Beppino Englaro e per certi versi ho fatto outing su Facebook, offrendo una serie di dati sensibili che vanno palesemente contro la mia privacy. Chiunque acceda alle mie informazioni potrebbe compilare una scheda da cui risulterebbe che le mie idee non collimano con quelle dell'attuale regime politico e sicuramente non sono in accordo con le politiche clericali.
Facebook ha comunque i suoi lati positivi: in primo luogo siamo noi a scegliere che cosa pubblicare e poi abbiamo la libertà di decidere chi può vedere ciascuno degli oggetti che abbiamo inserito nel nostro profilo. C'è un attimo da smanettare ma, una volta presa confidenza con i meccanismi, le dinamiche risultano abbastanza semplici.
In definitiva dopo poco più di una settimana il bilancio è ancora positivo anche se continuano a ritornarmi in mente le parole del mio amico Francesco. Ci siamo incontrati in montagna e subito ha sbottato: "Mi sono ritirato da Facebook!" Quando gli ho chiesto le ragioni di questa sua scelta ha chiuso in maniera lapidaria: "Se ci sono persone che non vedo da oltre vent'anni probabilmente c'è una ragione!!!"