martedì 13 gennaio 2009

Le priorità della paternità?

Non ha senso vantarsi per la propria anzianità, soprattutto se sulle tue spalle gravitano 48 anni di vita felice. In alcuni casi mi è capitato di godere di un qualche vantaggio temporale nei confronti di amici e conoscenti e ho anche avuto il privilegio di dispensare qualche consiglio. L'argomento che mi ha offerto lo spunto per salire in cattedra in più di un'occasione è stato quello della paternità. Non sembra, ma vissuta dal punto di vista maschile l'attesa di un figlio e la conseguente nascita possono anche avere dei risvolti traumatici. Le donne lo sanno bene: molti uomini sotto una scorza tanto dura nascondono tanta insicurezza e un'imponente fragilità.
Questo tallone d'Achille in alcuni momenti della vita è più evidente che mai e la paternità è uno di questi. I nove mesi che hanno preceduto la nascita di mia figlia li ho vissuti come un calvario, un periodo in cui non mi sentivo né carne né pesce. Sapevo che stava per succedere qualcosa di importante, che la mia vita sarebbe radicalmente cambiata, che sarei stato PADRE.....ma l'unico indice di questa paternità era la pancia di mia moglie che cresceva e qualche movimento inaspettato che il più delle volte neppure avvertivo. Che beffa! Meno male che il parto ha posto fine a questo limbo e finalmente ho potuto prendere possesso della mia nuova identità.
Ebbene sì, finalmente, dopo nove mesi, ho compreso cosa significasse essere padre. Era qualcosa di forte qualcosa che letteralmente sradicava le tue priorità per farti vedere il mondo da un altro punto di vista. Mi interessava meno della collezione di dischi, di fare il cretino con gli amici, di sentire le scariche di adrenalina mentre con la Ducati esageravo con le pieghe sulla Serravalle o di correre in montagna per una bella sciata in neve fresca. Ora mia figlia era il centro di tutto, io vivevo per lei e volevo godermi ogni istante della sua vita (poi con il secondo figlio  le cose cambiano radicalmente....).
Quando ho trovato qualche amico che stava affrontando la terribile "traghettata" dei nove mesi gli ho chiesto di scrivere su un foglio di carta le dieci cose che attualmente avevano un ruolo prioritario nella sua vita. Una volta concluso l'elenco il mio consiglio era il seguente: "Ora prendi questo foglietto, piegalo e fallo sparire nel tuo portafogli. Quando ti ricapiterà in mano dopo la nascita di tuo figlio ti accorgerai che di queste voci solo tre o quattro avranno ancora un significato". La morale è che nella vita è bello cambiare ed evolvere ma è necessario farlo con coerenza e soprattutto senza rinnegare nulla e mantenendo un percorso di crescita continua.
Concludo con un piccola perla: mi riferisco al filmato qui sotto. E' stato realizzato da un coppia di ragazzi americani che ogni giorno della gravidanza hanno scattato una foto nello stesso posto. Alla fine le immagini sono state montate in un video che in 20 secondi riassume i nove mesi di gravidanza......io lo trovo emozionante!!!



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